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IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini


Napoli - Sequestro di motorini ecco l’area di deposito   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

 Si sblocca la vertenza motorini, anche se la burocrazia deve ancora fare il proprio corso. C’è una ditta, la Pescatore di Avellino, che ha le carte a posto. A deciderlo il prefetto di Avelino, Ippolito. E ora tocca a quello di Napoli, Profili, decidere se anche le forze dell’ordine napoletane, a partire dalla polizia locale, possono appoggiarsi a questa ditta. La Pescatore, infatti, nei giorni scorsi ha inviato un dossier in cui si certificava la propria posizione a via de Giaxa. E il comandante Schettini lo ha girato in Prefettura a cui tocca, come detto, l’ultima parola. «Per l’anno 2006 - scrive il prefetto Ippolito lo scorso 13 febbraio - è individuato, per la società Pescatore, oltre a quelli previsti in via Loreto Vecchio a Mercogliano e al rione Aversa di Avellino, anche il deposito di via Nazionale a Mercogliano». Che significa 4000 posti in più. Come spiega la titolare della ditta Jessica Spiniello ripercorrendo le tappe della vicenda. «Il prefetto di Avellino, su richiesta di quello di Napoli - racconta - ha chiesto alle varie depositerie della provincia se erano interessate a ricevere i mezzi sottoposti a sequestro o a fermo amministrativo, della provincia di Napoli. La sottoscritta ha dato piena disponibilità in quanto affidataria del servizio sin dal 10 settembre 2005 (quando furono individuate le prime depositerie dopo l’entrata in vigore, ad agosto, della legge ndr)». Poi iniziano i problemi, tanto che la concessione viene sospesa, come succede anche ad altre depositerie della regione, tanto che i motorini a Napoli, e in generale in Campania, non vengono più sequestrati, proprio per mancanza di spazio. «Dopo vari esposti - racconta ancora la titolare della Pescatore - fatti alla Procura della Repubblica di Napoli da parte di custodi di Napoli, il servizio ci è stato sospeso in quanto la depositeria era piena, ma non ci è mai stato nessun atto di revoca da parte del prefetto. Anzi per il 2006 ci è stato anche rinnovato il decreto di servizio». Rinnovo che invece, come dice la Spiniello, non è arrivato per altre ditte, «la Boscia di Benevento e la ditta Laccheo di Lauro di Avellino, visto che mancavano i requisiti». La stessa Spiniello si è rivolta alla Procura della Repubblica. «Abbiamo più volte denunciato la situazione - dice - ma non c’è stato nessun cambiamento. La situazione al momento è che il nostro sito può ancora ricevere circa quattromila mezzi mentre a Napoli non sanno dove metterli. E non si capisce il perché». Nei prossimi giorni, però, la situazione si dovrebbe sbloccare. Dopo l’ok del prefetto di Avellino quello di Profili dovrebbe essere conseguente. E le sue decisioni comunicate alla polizia municipale. Dovrebbe così riprendere forza l’azione di sequestro (con relativa confisca) dei motorini guidati dai centauri senza casco. L’applicazione della legge, firmata dai senatori di Alleanza Nazionale Luigi Bobbio e Francesco Pontone, si era arenata dopo neanche due mesi. Ben presto erano emerse le difficoltà per custodire i mezzi sequestrati in un primo momento. Diverse depositerie, individuate a settembre dai vari prefetti della regione, infatti, mancavano dei requisiti di legge (regolati dal Regolamento di esecuzione del codice della strada, decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992). Da allora la situazione si è fermata quasi completamente, come ammesso dallo stesso assessore alla mobilità, Nicola Oddati, e dal comandante della polizia municipale, Carlo Schettini. Meno di cento motorini sequestrati in più di tre mesi. A fronte di centinaia di centauri che continuano, indisturbati, a guidare senza casco.
CRISTIANO TARSIA - Il Mattino


Pubblicazione del: 18/03/2006
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